“AFFITTO = USURA”
La padrona di casa stressa Betty Lou.Storie abbastanza comuni.
Per dirla tutta è la nipote della padrona di casa a stressare,a fare tutte quelle pressioni per un armadietto verde stile tirolese accatastato nella stanza dei fantasmi.Betty Lou non ne può veramente più di sostenere quelle telefonate in cui la padrona di casa (una ottantenne dagli occhi turchesi e i capelli grigio tenue) piagnucola a causa dell’armadio.O forse piagnucola perché anche lei non ce la fa più a sostenere le richieste della nipote (una matrona sfatta sempre in tailleur giallino).Storie già viste come film già visti.
Betty Lou non ha tempo,non ha proprio tempo di stare a casa a aspettare che qualcuno arrivi e si porti via il benedetto armadio.Lei da sola no che non può farlo,incastrato com’è fra altri mobili vecchi.La padrona di casa ha promesso degli operai che facciano tutto il lavoro con velocità e senza far troppa confusione.Betty Lou fissa un’ora precisa e la padrona di casa per quell’ora in quel giorno esatto provvede a mandare i suoi uomini.
Arrivano in tre,il capomastro e due albanesi.Sono sincronizzati e efficienti come agenti dei servizi speciali.In un quarto d’ora alzano di peso l’armadione divisorio della stanza dei fantasmi ( a Betty Lou ci è voluta un’ora buona per svuotarlo) poi procedono oltre scavalcando le varie masserizie fra loro e l’obbiettivo.Prelevano il desiderato armadio verde tutto d’un pezzo,senza smontarne neppure una vite.Poi lo calano giù dalle scale con pochi movimenti secchi e asciutti.Un lavoretto davvero di alta precisione manualistica.Betty Lou è quasi impressionata,se non fosse un po’ infastidita per la presenza ingombrante di estranei in casa sua.I tre se ne vanno con le poche essenziali parole con cui sono arrivati e Betty Lou si mette a riempire subito l’armadione provando a fare un po’ di ordine.Un po’ di precisione,per favore,in quest’armadione a sei ante e due specchi nel centro della stanza.La stanza dei fantasmi.
La stanza dei fantasmi è uno stanzone pieno di cose.Bauli,scatoloni,tappeti arrotolati,la struttura di un vecchio divano ad angolo,cianfrusaglie sparse.Sgombrato finalmente da tutto potrebbe diventare lo spazio ideale per una festina con concerto o una semplicissima camera da letto ( e qualcuno con il sacco a pelo ci ha già provato qualche anno fa ).Betty Lou la ipotizza lineare nella sua semplicità,i mobili strettamente necessari e niente altro.naturalmente sono solo ipotesi che durano da tempo infinito nelle conversazioni a fine cena con gli amici.Per ora rimane solo la stanza dei fantasmi.D’altra parte la casa è vecchia di secoli e non ci sono dubbi che sia abitata da presenze ‘altre’.Non si vede ma si sente.Betty Lou è straconvinta che lo sente.Non sempre,solo qualche volta.Ci sono certi momenti,ci sono certi periodi.Sono passaggi d’aria,sottilissimi e leggeri.Betty Lou li descrive proprio così.A chi glielo chiede spiega anche che potrebbe essere una presenza femminile.E’ o no una presenza femminile?Forse è maschile con un’anima femminile.Si immagina che risalga all’epoca medievale.No,non è una presenza inquieta,tutt’altro.E’ rassicurante.Questi passaggi d’aria sono come carezze,tutte e solo per Betty Lou.Per gli altri,per tutti gli altri,solo il racconto di queste storie realmente in corso.
E poi c’è tutta questa energia.onestamente c’è troppa energia.Energia libera che esce fuori a fiotti.Se ne esce fuori in flusso continuo.Flusso elettrico per pulsazioni ininterrotte.puro movimento della materia.
Un giorno dopo l’altro Betty Lou assiste impotente alla rottura di vari oggetti a giro per la casa.Se ne stanno lì buoni e inanimati quando all’improvviso le sfuggono di mano.non una ma cento volte.L’abat-jour si è spaccata,la lampadina del bagno lampeggia.Allora ha posizionato dua candele sulla mensola dello specchio,almeno per vedere dove mette i piedi di notte ( la finestra ha ovviamente il vetro rotto e non si può tenere sempre aperto lo scuretto,benché la luce del lampioncino là sotto interrompa a dovere l’oscurità).Con le due candele la stanza da bagno ha adesso un altro tono,una certa suggestione romantica che può anche starci.Quella luce tremolante e fioca accompagna la doccia di Betty Lou con una certa complicità.In fin dei conti anche questa luce è energia e movimento.
E poi c’è mr b ,diffidente come un gatto.mr b che come un gatto si avvicina quando lo decide lui e alla stessa maniera improvvisamente se ne va.Fa le fusa e gli occhi dolci,prima di sparire per giorni nei meandri della sua mente.Lui sta bene,lui sta male,lui si dimentica del suo stato d’animo di tre giorni prima.Lui non sta in nessun modo oppure sta perfettamente a proprio agio.Betty Lou sorride quando pensa a questo gatto di ragazzo che la flirta nelle ultime settimane e le racconta di tutte le sue ex e Betty lou si diverte come al cinema quando passano i trailers fra la pubblicità e il primo tempo.Si sta con il fiato sospeso ,cercando di mettere insieme i frammenti per una storia con un minimo di senso.Ma tutto rimane costantemente sospeso e rimandato,rimandato alla prossima visione.
“ultimamente mi sento una chitarrista senza band in cerca di una che faccia al caso mio “ – dice Betty Lou a voce alta la mattina appena sveglia.
1 commento:
.... hai trovato l'alleato. scrivi sempre da dio.
Fabio
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